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Nel 1450 la lebbra decima le prime vittime nelle podesterie di Rapallo e Recco, pertanto grazie alla notevole donazione di un appezzamento di terra da parte di un cittadino rapallese s'inizia la costruzione di un ricovero provvisorio, dedicato poi a San Lazzaro di Betania. Da qui il toponimo lazzaretto. Nel 1471 Papa Sisto IV accorpa tale ospedale con quello di Genova sotto il controllo dei Protettori di Pammatone. La peste miete più vittime del previsto, tanto da causare l'affollamento dell'ospedale stesso per tutto il 1475. Tra le persone malate anche il figlio del fondatore Giacomo d'Aste.
Nel 
1505 le condizioni dello stabile diventano fatiscenti, tanto da dover mettere mano ad un restauro accurato. Il vescovo di Novara comanda all'ordine di Pammatone, nel 1582, un immediato ripristino del nosocomio, specialmente per le parti esterne. I curatori però non eseguirono mai i lavori di risanamento, principalmente per motivi legati alla notevole spesa che, sempre secondo il vescovo novarese, spettava all'ordine genovese. Attualmente lo stabile, di proprietà privata, non si presenta in ottime condizioni strutturali impedendo l'agibilità dei locali.